mercoledì 6 giugno 2007

Poveri noi

Intere civiltà sono state corrotte dal sistema del credito facile, che ha promesso e dato, per un certo tempo, una «bella vita» fatta di auto a rate, telefonini multicolori, gadget elettronici, jeans made in China fatti sentire, dalla pubblicità, come «necessari», «cose di cui non potete fare a meno» per non essere disprezzati dal vicino.

Il
sistema della finanza creata dal nulla è infatti radicalmente
corruttore dell'umanità, ha bisogno di una umanità corrotta da falsi
desideri e da febbrili ricerche di godimenti per durare.

Le dosi di
moneta cattiva, di moneta falsa, vengono continuamente aumentate e
richieste dai popoli corrotti dal consumismo scemo, a sua volta
eccitato dall'edonismo propagandistico.

«Soddisfa la tua sete», «non rinunciare a nulla», invita incessantemente la pubblicità: tutto quello che vuoi e non puoi permetterti, lo puoi avere a credito.

Ma intanto, viene decretata la fine dell'abbondanza, con la scusa del riscaldamento climatico («troppe industrie, troppi viaggi di piacere, è ora di ridurre i consumi»).

Intanto,
sotto gli occhi ciechi dei consumatori consumisti, i veri protagonisti
del grande trucco finanziario si stanno ritirando dai mercati
speculativi.

Crescono le «private equities», entità che
comprano imprese quotate a mazzi, e le tolgono dalla quotazione di
borsa: le azioni di queste imprese non sono più offerte al pubblico, ma
in mano a pochi privati.

Di fatto, in questa tendenza va riconosciuto un enorme, silenzioso accaparramento di beni reali.

Sotto
i nostri occhi, si intraprendono guerre insensate, che giustificheranno
le future miserie che le mani forti ci stanno preparando.

Le mani forti non fanno che moltiplicare conflitti: da ultimo, con la Russia di Putin.

La speranza è in una deflagrazione: tanto, lorsignori, in guerra non ci vanno mai, e non ci hanno mai perso nulla.

E
sotto i nostri occhi chiusi, le Banche Centrali vendono il nostro oro -
oro dei cittadini contribuenti, la riserva della nazione, i suoi
risparmi - di fatto sottocosto.

Ad un prezzo controllato, non troppo
basso (manderebbe un segnale di deflazione), ma nemmeno troppo alto,
perché ciò smaschererebbe la pseudo-moneta che vogliono teniamo in
tasca.

Un prezzo manipolato.

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