TOKYO - Da domani, almeno negli Stati Uniit, la Playstation3 costerà 100 dollari di meno. Gli utenti americano potranno quindi portarsi a casa la versione top di gamma a solo 499 dollari, contro i 599 precedenti. Il taglio sul prezzo, di circa il 17%, è l'ultima mossa di Sony per recuperare posizioni nel mercato di "nuova generazione", nel quale il gigante nipponico non ha ottenuto i risultati sperati. Le vendite della nuova Playstation3 rimangono, a un anno dal lancio, inferiori a quelle delle concorrenti dirette: sia l'Xbox360 di Microsoft sia il Wii di Nintendo, infatti, hanno venduto nello stesso periodo circa il doppio delle unità.
La Playstation3, venduta prima del taglio a un prezzo di circa 599 dollari, rimane comunque la console di nuova generazione più costosa. Microsoft vende il suo modello a 399 dollari, e la Nintendo ha da tempo posizionato il suo Wii sui 249 dollari. "Il taglio servirà ad avvicinarsi al price-point dell'Xbobx360", spiega Richard Doherty, analista dell'Envisioneering Group. Ma il taglio non convince molti esperti. Anzi, per Seiichiro Iwamoto, uno degli analisti di mercato più quotati in giappone, l'abbassamento di prezzo "è largamente insufficiente, e non permetterà a Sony di recuperare le posizioni perdute".
La mossa di Sony, però, potrebbe avere effetti a catena su tutta l'industria. Si tratta infatti del primo caso dell'attuale ciclo. Un taglio che arriva insolitamente presto, dopo nemmeno un anno di vendite: la Playstation3 è arrivata nei negozi lo scorso novembre. Lo stesso periodo in cui Nintendo ha iniziato la commercializzazione del Wii. Con risultati decisamente migliori: 2,84 milioni di console piazzate solo negli Stati Uniti, contro 1,38 milioni della Ps3. La Xbox360, che era stata immessa sul mercato un anno prima, ha invece venduto 5,5 milioni di unità.
Di solito un taglio del genere prelude ad una guerra dei prezzi fra i produttori e qualcuno parla di possibile discesa anche per le console concorrenti. Ma stavolta non sembra si possa verificare una tale opportunità. La Microsoft già fa sapere che non praticherà sconti, nemmeno in Giappone, dove le console occidentali non sono considerate appetibili dal mercato, e le vendite rimangono inchiodate a 122mila unità. "Il nostro prezzo è già competitivo", fanno sapere in una nota da Redmond.
Insomma, il taglio effettuato da Sony sembra essere solo una misura di emergenza, oltretutto limitata al mercato Usa. "Non abbiamo intenzione - ha infatti spiegato David Karraker, della Sony Computer Entertainment - di abbassare il prezzo anche nelle altre regioni. Non in questo momento, almeno". Gli italiani, per ora, restano quindi a bocca asciutta. Ma se le vendite di Sony dovessero continuare a stagnare anche in Europa, è lecito aspettarsi un taglio di prezzo per il periodo di Natale.
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